Neonato al mare

Neonato al mare

Sinceramente ero titubante se portare o no Emanuele al mare quest’anno.

Il Covid, il fatto che è ancora molto piccolo, i continui pasti, le prime pappe, il caldo, insomma erano più i motivi del no che del si.

Ma alla fine a sorpresa con mia sorella e mia mamma sono andata! Siamo andati in un bungalow in un villaggio a Cavallino Tre Porti in provincia di Venezia.

La macchina era stracarica, io ho una Duster????
I miei vestiti erano pochi, erano più le cose di Emanuele.

Vestiti, seggiolone, cibo e accessori per la pappa ecc..  Che la macchina è grande, ma non c’èra un piccolo spazio libero!

Ho capito che con un bambino, in macchina non c’è mai troppo spazio ????

Ero un po preoccupata per il viaggio, perché guidavo io, quindi non avrei potuto curare Emanuele o consolarlo nel suo ovetto.

Beh non erano molte ore di macchina, 3.30 ore. Abbiamo fatto 2 soste con biberon di latte, cambio pannolino e si riparte.

È andata molto meglio di come mi immaginavo è stato bravo e il viaggio è passato senza problemi.

A poco dall’arrivo, siccome ormai era ora di pranzo e iniziava a piangere, ci siamo fermati in un ristorante e ha mangiato la sua pappa che gli avevo portato già preparata.

Arrivati, dopo qualche ora di sistemazione, siamo subito andati al mare. Ero curiosa di capire se era di suo gradimento.

Ebbene si il mare gli piace ????

L’acqua è la sua preferita, a parimerito con la sabbia.

I 5 giorni di vacanza sono passati molto tranquillamente tra bagni, sole e riposini.

Io ho sempre pensato che con un neonato in vacanza al mare, la vita da spiaggia e il mare non l’avrei molto frequentata. Le giornate scorrevano come se non ci fosse con noi un neonato.

Ecco come eravamo organizzati durante le ore della giornata:

  • 9.00 sveglia con tetta + biberon di latte
  • 10.00 si parte per la spiaggia, nel tragitto casa-mare Emanuele si addormentava e io facevo in tempo ad abbronzarmi un po in spiaggia al sole
  • 11.00 pronta per il suo risveglio e per fare il bagnetto insieme in mare, gli piaceva tantissimo
  • 12.00 pronti per il ritorno a casa
  • 12.30 pappa + tetta, poi qualche gioco insieme
  • 14.00 Emanuele va a nanna, si riparte per la spiaggia????
  • 14.30 già posizionati ad abbronzarci al mare
  • 15.30 o 16.00 fine riposino, pronti per il bagnetto pomeridiano, subito dopo frutta e tetta
  • 18.00 ritorno a casa e biberon di latte
  • 19.30 riposino e cena nostra
  • 20.30 tetta + biberon di latte, qualche gioco, pronti per la serata
  • 21.30 gita serale
  • 22.30 si va a letto????

In spiaggia lo portavamo con il passeggino, se dormiva lo lasciavo riposare li, se no lo mettevo sul mio asciugamano sulla sabbia.

Avevamo un ombrellone, ma nessuna sdraio e ce la siamo cavata.

Ci siamo informati per avere ombrellone e sdraio a pagamento, ma per il discorso Covid non c’era più posto in spiaggia.

Emanuele lo tenevamo sempre sotto l’ombrellone quindi si è abbronzato, senza scottarsi.

La sabbia gli piaceva davvero tanto, con in bocca il ciuccio riuscivo a farlo giocare. Gli piaceva sentire la sabbia sulle mani e schiacciarla.

Il mare lo affascinava; le onde, il rumore erano per lui una continua attrazione. La temperatura dell’acqua era calda abbastanza per poter fare il bagno.

Cercava di nuotare come un cagnolino????

Gli abbiamo preso un salvagente per i neonati e gli piaceva tanto stare in acqua.

Il mare ci è piaciuto, siamo riusciti a divertirci e riposare insieme. Super consigliato con i neonati.

Emanuele è proprio un tipo da spiaggia, voleva partecipare anche alle attività di animazione sulla spiaggia e quelle serali.

Basta che c’è la musica ed Emanuele è contento e tranquillo ????????

Le prime pappe

Le prime pappe

Sull’inizio delle prime pappe, c’è molta confusione.

C’è chi dice di iniziare non prima del 6 mese con la frutta e le pappe.

C’è chi dice invece dice di iniziare con la frutta dal 5 mese e a seguire con le pappe.

‌La nostra pediatra ci ha fatto iniziare dal 4 mese e mezzo con la frutta al pomeriggio per i primi 10 giorni, poi con anche la pappa al mezzogiorno.

Sinceramente io avrei anche aspettato, ma Emanuele chiedeva sempre più latte e ormai pesava quasi 8 kg, ha 4 mesi e mezzo, e aveva ormai triplicato il peso della nascita quindi la mia pediatra mi ha consigliato di iniziare.

Mi ha anche spiegato che le riserve di ferro dei neonati, ci sono fino a massimo il triplo del peso della nascita, poi iniziano a calare.

Nel latte artificiale e materno non è presente il ferro, ma solo iniziando con le pappe, tramite la verdura assimilano il ferro.

Io pensavo di iniziare subito con la frutta fresca grattugiata e la carne bollita frullata.
Invece la mia pediatra mi ha sconsigliato di partite con carne e frutta fresca. Perchè per i neonati è troppo difficile ancora da digerire.
Meglio partire con omogeneizzati di frutta e liofilizzati di carne.

Gli omogeneizzati di frutta

  • sono controllati da pesticidi
  • preparati con una attenzione verso i più piccoli
  • si parte con la frutta omogeneizzata di mela o pera al pomeriggio al posto del latte, poi se ha fame comunque si può dare il latte, il mio lo vuole comunque.
  • Se alcuni giorni è stitico, potete dargli anche l’omogeneizzato di prugna o se invece fa troppa cacca, la banana.
  • Se l’omogeneizzato di frutta è fresco da frigorifero, gli piace di più, soprattutto in estate li rinfresca e anche per il discorso dentini.

Ogni volta che si aggiunge un alimento nuovo, va dato per almeno 2 giorni consecutivi senza  aggiungere altri alimenti nuovi, per le allergie.

I liofilizzati di carne

  • Sono molto più facili da digerire
  • La carne è stata sottoposta a controlli maggiori per antibiotici
  • sono da utilizzare almeno fino al 6 mese di nascita, poi si può passare all’omogeneizzato o alla carne fresca bollita.
  • Esistono varie marche di liofilizzati; all’inizio io usavo quelli della Mellin, poi vedevo che non gli piaceva molto e ho cambiato con quelli della Plasmon, adesso lo divora.
  • Ogni marca ha una sua ricetta o lavorazione e può cambiare il gusto.

I primi giorni può essere che mangi solo pochi cucchiai, non forzateli, poi vedrete che andrà ad aumentare fino a finire tutto il barattolo di omogeneizzato. La frutta è difficile non piaccia perché è dolce.

Quando vedete che gusta bene la frutta iniziate con le pappe.

La pappa

  • brodo: da fare con 1 L di acqua, una carota, una zucchina e una patata, all’incirca deve bollire 1 ora. Il brodo può essere conservato in frigorifero per massimo 48 ore, altrimenti si può congelare in monoporzioni
  • I primi 10 giorni utilizzate solo 150-200 ml di brodo
  • 2 cucchiai di crema di riso o tapioca  o mais istantanea
  • mezzo vasetto di carne liofilizzata
  • 1 cucchiaio di olio extravergine, viene messo per attivare e assimilare le proprietà delle verdure

I primi 20 giorni di pappe sono per noi e per loro una scoperta.

Ci sono giorni in cui mangerà di più, altri di meno, ma è tutto normale.

Bisogna avere pazienza per loro è difficile capire come fare a deglutire la pappa, piano piano impareranno.

Anche i sapori, a cui sono stati abituati per 5 mesi sono diversi e ora si trovano che esiste altro oltre il latte e devono imparare a conoscerlo.

Dopo 20 giorni, ora Emanuele mangia tutta la pappa e con voglia, il primo giorno ricordo ancora, ha mangiato massimo 3 cucchiaio, poi mi chiudeva la bocca.

Intanto ho capito che la crema di riso è troppo poco saporita, invece la tapioca è più di suo gusto. Ma se si varia un attimo la ricetta gli piace.

Dopo 20 giorni di può inizia a inserire oltre al brodo di verdura, anche le verdure frullate. Poi possiamo variare anche con le verdure del brodo e aggiungere anche altre verdure, sempre considerando un alimento alla volta.

Per quanto riguarda i liofilizzati io sono partita da pollo, poi tacchino, agnello e coniglio. Invece le verdure da aggiungere successivamente al brodo sono sedano, finocchio, bietole o coste,  lattuga o zucca.

Poi dopo 30 giorni di pappa al mezzogiorno, o quando si vede che viene mangiata bene, con gusto si può iniziare a integrare anche la pappa della cena.

Il primo bagnetto nella piscinetta

Il primo bagnetto nella piscinetta

Lo dicono tutti che i bambini amano l’acqua, ma poi non sempre il primo approccio è positivo.

Mi ricordo ancora i primi bagnetti nella vaschetta in casa, insomma non sempre gli piaceva, tante volte piangeva per tutto il bagnetto.

Forse sono troppo apprensiva, sarà il primo figlio, ma i primi bagni nella piscinetta, quando il tempo non era ancora molto caldo e afoso, ero un pò preoccupata prendesse freddo.

Diciamo che fare il bagno in piscina, in pieno luglio o agosto è ideale, giugno dipende un attimo dalla giornata, deve essere bella calda.

Quando è molto piccolo 1-3 mesi, l’acqua per loro è un modo per sgambettare e schizzare. Dai 3 mesi in poi è si un momento per sgambettare, ma anche per giocare con le mani con i giochi in acqua.

Mia mamma ci ha regalato una piscinetta di plastica grande 50 cm gonfiabile, rotonda.

All’inizio mi sembrava piccola, pensavo non riuscisse a sfogarsi bene, invece poi ho capito come fare ad usarla. Lui si siede all’interno, afferra il bordo gonfiabile e sgambetta come un matto, stile jacuzzi ????. Schizza tutto di acqua, anche in faccia e anche me. In pratica lo facciamo in due il bagnetto, perché per ora lui non riesce a stare seduto da solo, quindi lo devono tenere io o per la vita o per le braccia.

All’inizio per la temperatura dell’acqua, pensavo dovessi mettergli l’acqua un po tiepida, proprio per rinfrescarlo, ma così lui dopo poco ha freddo, i bimbi così piccoli amano l’acqua calda. Così ho capito e nei bagnetti successivi ho messo l’acqua calda, allora si che ha voglia di stare in acqua a giocare.

Meglio mettersi all’ombra perché il sole li può scottare e la luce forte li infastidisce.

Io ho preferito mettermi sul prato cosi era comodo anche per me, per sedermi vicino e tenerlo e non vorrei sbattesse i piedi e si facesse male. Meglio mettersi comunque per terra non su un tavolo o un ripiano, non si sa mai cosa può succedere.

In questi mesi di caldo afoso, dove i neonati sono sempre sudati e rimangono anche nervosi, un bel bagnetto prima di mangiare al pomeriggio li aiuta a rinfrescarsi, anche se l’acqua non è fresca, e a rilassarsi.

Io ho acquistato un costumino solo mutanda, ma anche nudi può andare bene????.

Miraccomando tenete li vicino un bel asciugamano caldo per asciugarlo dopo il bagnetto perché appena esce dall’acqua ha freddo. Poi vuole essere subito cambiato e mangiare, penso per la super attività ????

Tagliare le unghie del neonato

Tagliare le unghie del neonato


Le unghie dei neonati crescono molto, almeno una volta alla settimana siamo costretti ad accorciarle.

I primi 1-2 mesi è facile tagliarle, sono così tenere che basta forzare un attimo in un angolo e si strappano come un foglio di carta.

Dal 2-3 mese in poi sono più dure ed è consigliato l’uso della limetta quella leggera di carta.

Le forbici per le unghie del bambino si dovrebbero usare dal 3-4 mese in poi.

Prima è consigliato l’uso solo della limetta. Siccome è molto facile che con il taglio delle forbici, si incida o si tagli, le pellicine delle dita e faccia infezione. Poi una volta che sopraggiunge l’infezione risulta tutto più complicato. La crema non si può mettere perchè la lecca e antibiotico via bocca quando è piccolo, non è il caso.

Sistemare le unghie con la limetta non è molto facile perché il bimbo deve stare molto fermo e poi le unghie sono morbide quindi bisogna essere delicati.

Io le taglio quando lui dorme, così è più facile.

Le unghie delle mani sono comunque semplici, quelle dei piedi essendo molto piccole e tonde non è facile.

Alla fine quando ero costretta a usare solo la limetta le unghie rimanevano comunque sempre lunghe.

Dal 3-4 mese che sono passata alla forcina per bimbi, quelle con le punte arrotondate è tutto molto più semplice. Intanto le taglio una volta alla settimana e ora della settimana dopo sono moderatamente lunghe e poi riuscendo a fare bene gli angoli arrotondati non graffia più come un leoncino.

Prima mi graffiava sempre tutta e anche lui lo trovavo graffiato. Infatti il problema è che oltre essere una cosa antiestetica, se non si tagliano le unghie, lui si graffia.

Le unghie delle mani crescono comunque molto di più di quelle dei piedi fortunatamente.

Ora che è così piccolo e il mio bimbo si muove molto in braccio io non riesco a tagliarle quando lui è sveglio o comunque non mi sento tranquilla, mica che gli taglio un dito nel frattempo ????.

Poi quando diventano più grandi e calmi in braccio, si può raccontare delle storie, delle filastrocche, cercare di renderlo un gioco, un’abitudine.

Estate, zanzare e punture come proteggere i nostri bimbi

Estate, zanzare e punture come proteggere i nostri bimbi

Punture di zanzara bimbo. Come proteggerli al meglio

L’estate è arrivata e con lei anche le prime zanzare con le loro punture.

Sembra che le zanzare e i neonati o in generale i bambini si attirano come due calamite, come il miele e le api.
Le zanzare sono attratte dal profumo dei neonati.

Il problema è che la loro pelle è delicata e non si possono mettere i normali prodotti repellenti per le zanzare, ma solo dei prodotti studiati ad hoc per loro.

Io sto usando uno spray naturale e anche un fermaglio per i vestiti sempre alla citronella. Stiamo utilizzando anche dei cerotti da mettere sulla pelle del bimbo con la citronella. Sembra funzionino e tengono lontane le zanzare e le loro punture, ma come al solito l’unico punto dove non spalmo la crema è quello dove lo pungono.

Di solito i punti preferiti dalle zanzare per pungere sono testa, occhi, faccia, gambe e mani.

La cosa strana è che non esce subito il bozzo della puntura ma deve passare un giorno perché si veda sulla pelle il segno della puntura, perché loro non si grattano.

Quindi ci si accorge poi quando è tardi che è stato divorato purtroppo.

La cosa positiva che tempo 1 o 2 giorni massimo scompaiono da soli. Ma vederlo con tutte le punture dispiace, perché gli daranno sicuramente fastidio.

Esistono creme naturali con calendula da spalmare per alleviare il rossore.


Se siete in casa uno dei miglior rimedi è quello di utilizzare gli zampironi a corrente che possono essere inseriti nella presa di corrente.
Accesi qualche ora prima di andare a dormire faranno passare a voi ed al vostro piccolo una notte tranquilla e senza fastidiosi ronzii.
Anche se molti prodotti oggi non richiedono di areare il locale prima di passarci la notte, per sicurezza voi comunque lasciate sempre aperte le finestre prima di di mettere a dormire il bimbo.

Estate con il neonato, come ci dobbiamo comportare

Estate con il neonato, come ci dobbiamo comportare


Il neonato in estate ha molto più caldo di noi, la sua termoregolazione non è ancora formata bene e lui si surriscalda folto facilmente.

Estate con il nostro piccolino.
Come vestirlo
Noi in canotta ????

Estate con il nostro bimbo.
In che ore esporlo al sole e con quali precauzioni.

Dicono sempre che si tende a coprire troppo il neonato ed è vero io sono la prima che tende sempre a vestirlo troppo. Forse perché io ho sempre freddo e mi sembra che anche lui non abbia tutto questo caldo.

Per controllare che il bimbo abbia caldo o freddo basta sentire i piedi e la parte dietro della nuca.
Se i piedi sono freddi di solito può avere freddo quindi sarebbe utile mettere delle calzine di cotone. Dico di solito perché Emanuele quando si agita per giocare ha i piedi e mani sudatissimi freddi, eppure ha caldo.

Quindi il modo migliore è verificare anche le braccia e le gambe che non siano fredde e il retro della nuca se è sudato.

In generale quando mangiano i neonati tendono a sudare e avere caldo perché si scaldano con il latte, soprattutto se allattati al seno.

In estate i neonati possono benissimo stare solo con il body o con un pagliaccetto leggero di giorno, se molto caldo anche la notte. Molti li lasciano anche nudi con il pannolino, ma io sinceramente ho paura che sudando prenda poi freddo.

Anche perché stando in braccio a noi, loro si surriscaldano ancora di più.

Si raccomanda di non esporlo al sole diretto nelle ore più calde per i primi 6-9 mesi, anche con la crema solare.

La crema solare consigliata è comunque la 50, va messa comunque anche dalle 18 in poi. La loro pelle è davvero molto delicata è facile si scottino se esposti al sole.

Gli orari consigliati per uscire di casa con il caldo o per andare in spiaggia sono 8-10 e 17-19. Il troppo caldo e il sudore può creare rossore tra le pieghe delle braccia e gambe e nelle parti intime.

Cercate di rinfrescarlo con un po di acqua tiepida e mettergli della crema aiuterà a tenere idratata la pelle. Può capitare soprattutto sul torace e sulla schiena per il troppo sudore compaiano dei puntini rossi, cercate di coprirlo di meno e magari fategli più spesso il bagnetto.

C’è chi il bagnetto lo fa anche tutti i giorni, io sinceramente piu di 2 volte a settimana non sono mai riuscita a farlo, anche se a lui l’acqua piace tantissimo.

Comunque tutti i giorni riempio il lavandino con un po di acqua e lo lasciò sgambettare, così intanto si rinfresca e tenendo in ammollo i piedi si puliscono. Nelle pieghe dei piedini e delle mani si annida sempre tanto sporco, io dico che sembrano degli swiffer ????. Poi gli lavo la faccia e manine sempre intanto che gioca con l’acqua.

Ora poi che le mani le ha sempre in bocca almeno una volta al giorno cerco di lavarle con cura, poi il resto si creerà gli anticorpi????.

Poi se sta buono di solito gli metto una cremina su mani e piedi con massaggio così non si secca la pelle ed Emanuele gradisce molto.

Vuole stare sempre in braccio il neonato, come fare?

Vuole stare sempre in braccio il neonato, come fare?

bimbo nell'ovatto, una comoda alternativa alle braccia di mamma e papà.
bimbo nella sdraiata comoda e sicura
bimbo seduto in poltrona o su una sedia comoda e morbida

Il primo ed il secondo mese dopo la nascita il neonato vorrà stare, durante il giorno, sempre in braccio.

A dire la verità Emanuele anche la notte, se solo lo sdraiavo nel letto di lato a me, molte volte si svegliava.

Se riuscite, cercate di abituarlo a stare il più possibile nella culla o comunque in braccio, ma seduti. Io il primo mese siccome passavo la maggioranza del mio tempo sul divano o sulla poltrona ad allattare non vedevo l’ora di stare in piedi con lui in braccio, davvero mi faceva male il sedere ???? a furia di stare seduta.


Sentivo tante mamme che li facevano addormentare e poi li mettevano nella culla e dormivano per ore. Il mio ci ho provato così tante volte, con il risultato che lui si svegliava innervosito e dovevo riattaccarlo alla tetta. Quindi dormiva solo in braccio a me il primo mese.

Ora che ha 4 mesi invece dorme tranquillo di giorno e di notte nella sua culla, non lo svegliano neanche le cannonate. È proprio vero che ci vuole tempo e pazienza.


Comunque mi sono stati molto utili questi consigli per non tenere sempre in braccio il neonato:

Bimbo in braccio nella fascia.
Una soluzione comoda che ci affatica meno le braccia
bimbo seduto su una sedia o una sdraio comoda e morbida.
  • Usare la sdraietta

Penso che farei un monumento a chi ha inventato la sdraietta.

Era l’unico posto dove lui stava seduto senza piangere. Riuscire a fare la pipì senza che lui urlasse o con lui in braccio era finalmente possibile!!
Ci ha salvato ???? Ne esistono di tanti tipi: sollevate da terra, dondolanti, che si trasformano in culla. Scegliete quella che si adatta meglio alle sue ed alle vostre esigenze e vedrete che una volta abituato ci starà dentro comodo e tranquillo.

  • Ovetto della macchina

C’è chi si addormenta subito appena lo metti dentro all’ovatto e chi invece piange a dirotto e solo la testa lo può calmare. Ovviamente Emanuele appartiene al secondo gruppo, a lui l’ovatto non è mai piaciuto, appena lo mettevo dentro urlava, ancora adesso piange, penso lo odi.

  • Palestrina

Io ho attaccato alla palestrina sonagli e giochini e l’ho fissata alla sdraietta e lui è davvero contentissimo. Per una buona mezz’ora si perde tra i vari rumori e sonagli e io riesco a fare qualche faccenda di casa.

  • Fascia o marsupio

Per i primi 3 mesi è consigliata solo la fascia, siccome le anche del neonato potrebbero allargarsi.
Io ne ho comprata una solo tessuto. Ho guardato qualche video su YouTube e ho imparato ad indossarla nel modo corretto.
In molte situazioni anche lei mi ha salvato.
Infatti, nei primi mesi, visto che Emanuele non dormiva nella culla, ma solo in braccio, appena stava per addormentarsi lo mettevo dentro alla fascia e dormiva. Dormiva anche ore, io intanto facevo la lavatrice, la lavastoviglie e passavo l’aspirapolvere.

Attenzione quando il bimbo raggiunge i 2-3 mesi, indossatela e piegatela bene perché il bimbo inizia a pesare e quindi se non la utilizzate nel modo corretto può venirvi il mal di schiena visto che i peso viene distribuito tutto sulle spalle e sulla parte bassa della schiena.

  • Sederlo su una poltrona o sul divano

Dal 2° mese in poi abbiamo provato a farlo sedere su una poltrona e su una sdraio morbida e se interagivamo con lui, gli parlavamo e gli facevamo vedere alcuni giochini, lui stava tranquillo e ci sorrideva tutto il tempo.


I primi mesi lo terresti sempre in braccio, anche perché è un peso piuma, ora che inizia a pesare più di 7 kg ora di sera ho le braccia distrutte.

Ecografia alle anche del neonato

Ecografia alle anche del neonato

Ecografia alle anche del neonato

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Prima del compimento del 3° mese va fatta l’ecografia alle anche.

Questo esame serve per verificare lo stato delle anche, per correggere o identificare la displasia evolutiva dell’anca.

È utile farla entro il 3° mese di nascita perché dal 4 mese il bimbo inizia a voler alzarsi e a fare peso sulle gambe e di conseguenza sulle anche.

Che cos’è la displasia evolutiva dell’anca?

La displasia evolutiva dell’anca (o DCA) è una delle malformazioni congenite ortopediche più diffuse al mondo e comprende un insieme di anomalie dell’anca e della testa femorale, come l’instabilità, la sublussazione, la lussazione e anomalie morfologiche dell’acetabolo.
In caso di posizione scorretta, si può andare incontro a una sublussazione o lussazione della testa femorale.
La displasia evolutiva dell’anca, se non correttamente trattata o non individuata, può portare a artrosi precoce o zoppicamento.

Le cause della displasia all’anca dipendono da diversi fattori, che sono genetici e ambientali.

Tra questi ci sono la familiarità, la posizione all’interno dell’utero durante la gravidanza (ad esempio, se il bacino del bimbo sta poggiato alla colonna vertebrale della mamma oppure se è podalico), la presenza di più feti (gemelli), la scarsità di liquido amniotico, alcune malformazioni degli arti inferiori, malattie neurologiche, la lassità dei legamenti (spesso è solo transitoria).

I primogeniti hanno più possibilità di soffrire del disturbo perché in una primipara l’utero di distende meno e comprime di più il bambino.

Ecco perché è fondamentale fare una diagnosi preventiva dell’anca.
Il pediatra può effettuare la cosiddetta manovra di Ortolani-Barlow per verificare lo stato delle anche

Come si effettua la manovra di Ortolani-Barlow?

Con il neonato in posizione supina, il pediatra mette le gambe ad angolo retto rispetto al bacino ed effettua una serie di movimenti precisi di flessione, abduzione e rotazione. La manovra però non è sicura al 100%, quindi si preferisce fare anche l’ecografia.

Come si esegue l’ecografia?

Il bimbo viene svestito, tolti i pantaloni, calze e il pannolino.
La dottoressa procederà a eseguire l’ecografia posizionando il bimbo prima su un lato poi sull’altro sdraiato sul lettino. Con il gel e l’ecografo verificherà lo stato delle sue anche. Il risultato viene dato subito.

Nel nostro caso tutto ok!

Dicono che le femminucce ne soffronano 5 volte maggiormente dei maschi

Seconda visita dalla pediatra, com’è andata

Seconda visita dalla pediatra, com’è andata

Visita dalla pediatra

La seconda visita dalla pediatra va fatta entro il 3° mese di nascita.

Di solito è da fare prima della prima vaccinazione, così da verificare lo stato di salute ed eventuali problemi per la vaccinazione. E’ bene se si hanno dubbi in merito alla vaccinazione, parlarne con la propria pediatra così da chiarire.

Ecco com’è andata la prima vaccinazione.

Regole per la visita in tempo di covid:

  • Conferma della visita una settimana prima, via mail
  • Alla visita può entrare solo uno dei due genitori, infatti poi serve il foglio della delega dell’altro genitore, così che sia a conoscenza della visita
  • È necessario un orario preciso per l’appuntamento, miraccomando la puntualità, per non creare code di pazienti che aspettano
  • Essere in buona salute
  • Misurazione temperatura con disinfezione mani e la solita mascherina

Se volete sapere sapere com’era andata la visita precedente.

Emanuele dormiva, almeno abbiamo fatto tutto con calma.

Appena entrati l’assistente della dottoressa l’ha svestito, pesato e misurato 6.150 kg per 62 cm, un bel cicciotto.

La dottoressa ha controllato il cuore, occhi, genitali, gambe, testa.

Nel caso della testa, ha guardato se era ancora storta, un po ancora lo è. Mi ha consigliato ancora di posizionarlo nel lettino con la testa inclinata dal lato che poco storto.

La visita è stata più veloce della prima volta. Ha detto che è tutto ok, che cresce bene di continuare così.

Mi ha anche detto che vedendo quanto cresce di peso e quanto mangia di latte artificiale al giorno, 120-150 ml, cinque volte al giorno. Forse è il caso di iniziare prima con lo svezzamento della frutta.

Di solito l’inizio dello svezzamento, se solo allattamento esclusivo al seno, si fa verso il 5-6 mese di nascita, ma se l’allattamento è misto, come il mio, dai 4 mesi è mezzo in poi.

Poi bisogna valutare ogni caso è a se.

Nel caso di Emanuele, essendo un gran mangione, mi ha consigliato se supero i 180 ml di latte alla volta, al giorno, di dirglielo che iniziamo anche prima dei 4 mesi e mezzo con la frutta. Siccome mi spiegava che molto probabilmente non gli basta più il latte e quindi rimane troppo affamato.

Anche perché in teoria dal 3 mese in poi, si dovrebbero allungare i tempi di pausa tra una poppata è l’altra, ma in realtà, dalle 3 ore minimo tra una poppata e l’altra, anticipa a 2 ore e mezza.

Secondo lei molto probabilmente lui è troppo affamato.

Proprio un maschio ????????.

La prima vaccinazione

La prima vaccinazione

La prima vaccinazione del nostro bimbo, come funziona

La prima vaccinazione va fatta entro il 3° mese di vita.

Per quanto avevamo un po di timore, ma è sempre meglio vaccinare, è più sicuro, soprattutto in questo periodo di Covid.

Di solito arriva via posta un foglio per il piano vaccinale negli anni e le date di vaccinazione.

In pratica, in tempi di Covid, non ci è arrivato nulla. Anzi ho dovuto mandare io una mail al centro vaccinazioni di zona, per informarli che Emanuele non aveva ancora fatto la vaccinazione e stavano per scadere i 3 mesi. Poi mi hanno chiamato loro per programmare la data. Alla fine mi hanno fissato la visita 3 giorni prima dello scadere dei 3 mesi.

Sinceramente ho preferito farla così in la, perché è un po più grande e magari ha meno problemi.

Mi hanno mandato via mail tantissimi fogli da leggere e firmare e poi portare alla visita. Forse ci hanno mandato tutti questi fogli, per fare in fretta siccome non è possibile entrare in 2 persone, in questo momento.

Via mail ci hanno anche inviato le informazioni sul tipo di vaccinazione, sul piano vaccinale negli anni e anche eventuali problemi dopo la vaccinazione.

Di solito la prima dose di vaccino, sono 6 tipi di vaccinazioni, ma in tempo di Covid sono 8. Due punture dove sono raggruppati tutti.

La prima vaccinazione comprende:
POLIOMIELITE – dose 1
TETANO – dose 1
DIFTERITE – dose 1
PERTOSSE – dose 1
EPATITE B – dose 1
HAEMOPHILUS – dose 1
PNEUMOCOCCO – dose 1
ROTAVIRUS – dose 1 (gocce)

La vaccinazione va sempre fatta dopo la visita di controllo della pediatra, del 3 mese di vita. Dove verificherà lo stato di salute del bimbo e se avremo dubbi o perplessità possiamo chiedere a lei.

Io ho espresso la mia più grossa preoccupazione che era, se gli fosse venuta la febbre. Lei mi ha tranquillizzato spiegandomi che non sempre viene la febbre, di solito poche linee, almeno per la prima vaccinazione.

Mi ha consigliato di acquistare la tachipirina in gocce preventivamente e un termometro elettronico così da essere preparati. La tachipirina e le dosi erano spiegate anche nei fogli della vaccinazione che mi hanno inviato. Di solito è più comoda in supposte, ma avendo anche la vaccinazione del Rotavirus, dove è molto facile avere poi dissenteria, mi ha consigliato le gocce di tachipirina.

Siamo arrivati al giorno della vaccinazione con tutti i fogli compilati e tachipirina e termometro acquistati.

Ah dimenticavo la vaccinazione è gratuita!.

La vaccinazione consiste in 2 punture fatte su entrambe le cosce del nostro neonato e delle gocce che gli somministrano al momento.

Poi bisogna rimanere per circa 20 min in sala d’aspetto per normale prassi. Non ha pianto molto, poi l’ho attaccato subito alla tetta e fine. Tutto ok.

La sera era un po stanco e noioso, la notte quando si è svegliato per mangiare mi è sembrato un po caldo, gli ho misurato la febbre nel culetto, consigliano sempre da lì. Era 37.9, la temperatura rettale è sempre maggiore di solito 37.5.

Con la mia pediatra ci siamo accordati, che avendo una famigliarita verso le convulsioni febbrili e non sapendo se è ereditario per lui. Abbiamo preferito dargli la tachipirina superati i 37.5 di temperatura rettale. Così abbiamo fatto.

Le goccine di tachipirina vanno diluite in poca acqua, è un pò un’impresa perché sono amare e mi ci è voluto mezz’ora ora che le prendesse in un biberon. Se avesse avuto la febbre alta, sarebbe stato difficile ecco, perché sono meglio le supposte.

Le goccine di tachipirina durano 4-6 ore, massimo 3 somministrazioni al giorno.

Il mattino gli ho controllato la temperatura ed era 37.2, poi era sempre un po caldino, forse un po di debolezza, ma ora di sera gli è passato tutto. Continuava a dormire ???? poi il giorno dopo era già in forma e non ha neanche avuto dissenteria.

La prima è andata, la prossima al 5 mese!!