Tipologie di pannolini lavabili

Tipologie di pannolini lavabili

Pannolini Lavabili - Tipologie

Quando mi sono avvicinata ai pannolini lavabili non è stato facile all’inizio capire le tipologie, le diversità e quali avrei dovuto acquistare. In realtà non c’è una regola, ognuno ha il suo preferito.

Penso che sia utile capire bene le proprie esigenze e quelle del bambino, per valutare bene quale fa al caso nostro.

Le tipologie di pannolini lavabili

AIO: all in one: già pronto, si indossa così. Ha già il panno assorbente attaccato e una cover impermeabile.

Pocket: ha una tasca dove all’interno si inseriscono i panni assorbenti, con cover impermeabile.

AI2: panno assorbente attaccato internamente alla mutandina impermeabile, tramite dei bottoni

Fitten: pannolino lavabile in tessuto dove va poi abbinata una cover a pantaloncino impermeabile

Prefold, musling e cirripa: sono tutti tessuti molto assorbenti, bisogna piegarli in modo adeguato, fasciando bene il culetto del bimbo e ricoprirli con una cover a pantaloncino impermeabile

Cover pantaloncino: ci sono di lana, pile e pul (impermeabile)

Io ho scelto i pocket, mi trovo molto bene, anzi Emanuele si è trovato molto bene 🙂 .

Pro e contro di ogni tipologia

AIO

Pro: già pronti, pratici, possono essere utilizzati anche dai papà.
Contro: più lunga l’asciugatura, se si ha bisogno di aumentare l’assorbenza, magari per la notte, non è possibile.

Pocket

Pro: si può aumentare è diminuire i panni assorbenti così da avere quello che fa al caso nostro, pratici anche fuori casa.
Contro: richiede un attimo di tempo per il montaggio e smontaggio dei panni assorbenti da mettete nella tasca del pannolino.

AI2

Pro: montaggio comodo, siccome i panni assorbenti sono posizionati all’interno della mutandina contenitiva tramite dei bottoni.
Contro: è un po più lunga l’asciugatura, siccome i panni assorbenti sono cuciti insieme per essere più pratici da attaccare.

Fitten

Pro: molto naturali e di dimensioni più ridotte, utili per prematuri o bimbi sotto i 5 kg.
Contro: senza la mutandina impermeabile esterna, non è possibile usarli, siccome non sono impermeabili.

Prefold, musling e cirripa

Pro: naturali ed è possibile utilizzare qualsiasi tipo di tessuto per aumentare l’assorbenza
Contro: occorre fare un po di pratica per la chiusura dei pannolini, siccome vanno piegati secondo uno schema. Utilizzabile solo con la mutandina impermeabile siccome sono tessuti naturali.

Accessori utili per i pannolini lavabili

Veli raccogli pupù: veline in materiale organico, biodegradabili. Se sono sporchi solo di pipi, lavabili in lavatrice e riutilizzabili. Sporchi di pupù, si buttano nel wc. Permettono di sporcare meno i pannolini e più pratici nel cambio pannolino. Io mi sono trovata molto bene ad utilizzarli.

Wet bag: borsa impermeabile per il trasporto dei pannolini lavabili usati quando si è in viaggio. Molto utile se no comunque un sacchetto di plastica può andare bene.

Salviettine lavabili o piccoli musling: per il lavaggio e l’asciugatura del culetto del bimbo. Io ne ho comprati 10 da 20×20 cm in cotone, comodi e veloci da lavare e asciugare.

Inserti in microfibra e in cotone: da aggiungere nelle tasche dei pochet dei pannolini lavabili. Io ne ho comprati 10 a parte che utilizzo spesso.

Mutandine impermeabili: se si vuole usare i fitten e i prefold, musling e cirripa.

Hai bisogno di altre informazioni sui pannolini lavabili?
Leggi anche questo mio articolo sulle varie tagli disponibili, su come farlo indossare correttamente al tuo bambino e su come lavarli ed asciugarli.

Pannolini lavabili

Pannolini lavabili

Pannolini lavabili.
Perché usarli e quali marche di pannolini ci sono.

Era un pò di tempo che avrei dovuto scrivere questo articolo sui pannolini lavabili.

Aspettavo di avere tutte le informazioni e soprattutto di averli provati, riprovati, strausati. C’è bisogno di esperienza diretta secondo me per parlarne.

Mi ero avvicinata a questa tipologia di prodotto ancora quando ero incinta di Emanuele. Forse ero al 5 mese. All’inizio non capivo molto cosa dovevo acquistare, dove e di che tipologia, insomma ero molto confusa. Ho iniziato vedendo dei video dove spiegavano le differenze.

Mi ricordo di aver raccontato la mia voglia di intraprendere questa strada ai vari parenti e amici. Mi hanno tutti sconsigliato l’acquisto, non avendo mai avuto esperienze dirette, dicendomi, ti diamo 2 settimane, poi vedrai che non li vuoi più usare!

Sinceramente la prima cosa che mi aveva fatto pensare di utilizzarli è stato il fattore economico. Sarei rimasta a casa 4-6 mesi e avendo la partita IVA non avrei incassato nulla, quindi bisognava risparmiare. Poi comunque l’idea di non inquinare e di non avere sacchi e sacchi di pattumiera da buttare, mi faceva sentire meglio.

Quindi gli ultimi 2 mesi della gravidanza mi sono attivata per acquistare alcune marche diverse.
Ho capito che è meglio prenderne di marche diverse così da vedere con quali ci si trova meglio e ogni pannolino ha anche vestibilità differenti.

Il primo approccio con i pannolini lavabili

  • selezionare 3 o 4 marche diverse
  • per avere un ricambio e non fare troppe lavatrici (ogni 2-3 giorni) è utile averne 20-25
  • esistono tante marche e tanti prezzi differenti, non è detto che più spendi e più ti trovi bene, ci sono anche marche più economiche ma con una buona assorbenza

Io ho scelto i pannolini pocket con cui mi trovo molto bene. Hanno una cover impermeabile e degli inserti assorbenti di cotone da inserire all’interno della cover.

Hanno fantasie molto belle, colorate e fantasiose, che danno un tocco di originalità.

Pannolini Lavabili - Tipologie di modelli e taglie disponibili

Taglie

Taglia S: per i neonati o newborn 3-9 kg

Taglia L: dai 9-15 kg

Taglia unica: 5-18 kg

Con bottoni o con chiusura a velcro

Io ho preso taglia unica.

Preferisco la chiusura a bottoni è più facile regolare il giro coscia.

Siccome Emanuele è nato di 3 kg, ho preferito prenderli tutti da 5-18 kg. Quindi il primo mese ho aspettato ad usarli fino a raggiungere i 5 kg. Sinceramente penso che sia più comodo aspettare dal 2 mese. Il primo mese i cambi sono molto frequenti, si ha davvero poco tempo e ci si deve riprendere dal parto.

Ci vuole un po di tempo per ingranare e capire come organizzarsi ma poi vi verrà naturale e non vorrete più tornare indietro. Poi vedere il culetto del vostro bambino così bello ripagherà tutto.

Come si lavano

Cover: in lavatrice a 40 gradi

Inseriti: in microfibra o cotone fino a 60 gradi in lavatrice

Detersivo: delicato naturale e se volete pochissimo ammorbidente naturale (tipo winnis)

Non preoccupatevi se gli inserti escono un pò gialli. Se stesi al sole si sbiancheranno completamente.

Io non ci credevo ma è vero!

Sbiancante: percarbonato di sodio, se necessita di candeggio naturale. Non usate candeggina che può rovinare gli inserti e render meno assorbente.

All’inizio è utile lavare almeno una volta la cover impermeabile e 2-3 volte almeno gli inserti assorbenti. Più si lavano e più assorbono.

E’ possibile lavarli anche con il resto della biancheria.

Per l’asciugatura: se è possibile al sole, in poche ore sono asciutti. Se è brutto tempo o fa freddo, in casa. Le cover in massimo una giornata sono asciutte, invece gli inserti ci vogliono anche 2 giorni. Se avete l’asciugatrice potete utilizzarla.

Pannolini Lavabili - Come devono essere lavati

Cambio pannolini lavabili

I pannolini dovrebbero essere cambiati ogni 3-4 ore, ma io ho provato anche a cambiarlo dopo 6-7 ore e il culetto era super bello.

Io uso anche delle veline raccogli pupù biodegradabili che metto tra il culetto del bimbo e il pannolino lavabile, utili per la raccolta della cacca e per sporcare poco il pannolino.

Se il pannolino è sporco di cacca, dopo aver buttato la velina nel wc, lo sciacquo con acqua calda e lo spazzolo per rimuovere tutta la cacca.

Pannolini Lavabili - Come cambiare il proprio bimbo

Acne del poppante

Acne del poppante

Acne del poppante

Nel primo mese di vita sul viso del neonato, possono comparire dei brufoletti. Si chiama acne del poppante.

Non bisogna preoccuparsi è un normale evento che accompagna i primi mesi del neonato.

I brufoletti si presentano bianchi o con pustole rosse. Localizzati su guance, mento e fronte principalmente.

E’ bene non toccarli e neanche sfregarli per non irritare la pelle.

Un po di tempo fa si pensava fosse dovuto al latte materno, ma ultimamente è stato tutto smentito. La motivazione sembra sia dovuta a un accumulo di ormoni materni ancora in circolo dalla gravidanza, passati tramite il cordone ombelicale.

Prima del parto questi ormoni, liberamente circolanti sia nel sangue materno che in quello fetale grazie alla comunicazione ombelicale, vengono smaltiti dal fegato materno, evitandone così l’accumulo nel sangue del neonato. Il taglio del cordone ombelicale al momento del parto interrompe la comunicazione tra circolo materno e circolo del neonato, per cui gli ormoni materni, non più in grado di “tornare” al fegato materno per esserne smaltiti, debbono essere metabolizzati dal piccolo e ben meno efficiente fegato del neonato. Ne consegue l’innalzamento del livello di ormoni nel sangue del bambino. Che piano piano nelle settimane dopo la nascita il neonato smaltisce.

Se il bambino ha le unghie lunghe è bene tagliarle per non irritare ulteriormente la pelle.

E’ utile lavare il viso del neonato con sapone neutro e poi asciugare frizionando il viso, con un asciugamano morbido.

Ciclo mestruale dopo il parto

Ciclo mestruale dopo il parto

Subito dopo il parto ci sono molte perdite ematiche dovute al parto. Non a caso nella lista di cose da portare in ospedale ci sono gli assorbenti post parto e gli slip monouso.

Sono normali perdite più abbondanti del solito ciclo mestruale. Servono a ripristinare il nostro utero, anche la suzione del nostro neonato al seno incentiva il ritorno alla normalità dell’utero.

Queste perdite continuano molto abbondanti fino a una settimana 10 giorni dopo il parto, poi iniziano ad attenuarsi.

È bene in quei giorni lavarsi molto spesso con un detergente delicato e cambiarsi spesso l’assorbente siccome ci possono essere punti o comunque i cambiamenti ormonali possono facilitare infezioni.

Dopo i 10 giorni il flusso inizia a diminuire, all’inizio comunque si dovrà indossare un assorbente dopo anche un salva slip. Dura in media un mesetto tra perdite leggere e altro.

Dopo il mese per la ricomparsa del ciclo mestruale se si allatta è facile che ci vorranno mesi ora che ritorni.

Se invece non si allatta già dal secondo mese si potrebbe vedere la ricomparsa del nostro ciclo mestruale.

L’allattamento rallenta la ricomparsa del ciclo, ma non vuol dire che non è possibile rimanere incinta.

Si può avere comunque l’ovulazione, quindi è bene prendere delle precauzioni se non si vuole rimanere subito incinta.

Di solito comunque nei mesi che il ciclo non compare, i cicli mestruali sono anaovulatori. Ma succede molto spesso invece che qualche mamma rimanga incinta proprio nei primi 3 mesi dopo il parto.

Siccome gli ormoni sono completamente sballati e favoriscono anche una possibile gravidanza.

Io ho a testimonianza mia sorella che dopo 3 mesi dal parto era già incinta, comunque lei non aveva allattato.

Il ciclo invece per chi allatta potrebbe anche ricominciare anche al 5-6 mese, siccome i livelli di prolattina inibiscono l’ovulazione, bisognerà vedere, il mio non si è ancora fatto vedere.

Comunque se non ricompare dopo 6 mesi è bene segnalarlo al proprio ginecologo.

Il primo ciclo dopo il parto può essere molto più abbondante e sballare nei mesi successivi. I livelli ormonali e le nostre ovaie devono riprendere il ritmo.

Coliche del neonato

Coliche del neonato

coliche del neonato

Ho sempre sentito parlare le mie amiche, che avevano appena avuto dei bambini, delle famose coliche dei neonati.


Emanuele ha iniziato con le prime coliche intorno alla3-4 settimana.
Un giorno, ha iniziato a piangere all’improvviso e senza un reale motivo verso fine pomeriggio.

Piangeva molto insistentemente, era tutto rigido, sia le braccia che le gambe e si muoveva a scatti. La pancia era molto dura e diventava tutto rosso in faccia. L’ho detto alla pediatra e mi ha consigliato dei rimedi utili e anche delle gocce.


Come riconoscere una colica di un neonato:

  • pianto improvviso inconsolabile
  • viso paonazzo
  • gambe e braccia tese che continuano a flettersi e tirarsi
  • pugni chiusi
  • pianto serale o tardo pomeriggio che si ripete per quasi tutte le sere
  • se attaccati al seno dopo poco si staccano o rifiutano il biberon

Cosa fare:

  • cercare di calmarlo parlandogli o accarezzandolo
  • cullarlo dolcemente con movimenti ritmici
  • spostarsi in una stanza più buia e silenziosa
  • tenerlo a pancia in giù
  • massaggiare il pancino con movimenti circolari in senso orario
  • offrirgli il seno per 3-5 min o 30 gr di latte artificiale
  • cercare di essere calmi e mantenere la calma
  • cantargli una canzoncina rilassante con tono basso

Cosa fare per ridurre la frequenza delle coliche:

  • non tenerlo attacco al seno più di 15 min per seno e tenere la pausa tra una poppata e l’altra di 2 ore
  • nel caso si usi il biberon per il latte artificiale verificare la tettarella e prendere una anti colica
  • diminuire il consumo di cibi eccitanti ( the, caffè, cioccolato) e anche il consumo di latticini e uova

Quando consultare la pediatra:

  • se il pianto dura più di 3 ore
  • se il neonato è pallido
  • se il neonato ha altri sintomi ( vomito, dissenteria, febbre)
  • se non mangia o è inappetente
  • se non aumenta di peso per una settimana


In generale le coliche iniziano dalla 3-4 settimana per poi progressivamente diminuire dalla 7-8 settimana fino al 3-4 mese di vita.


Non si è ancora capito se queste crisi di pianto siano dovute a vere e proprie coliche gassose, dovute a una impreparazione dell’intestino o a una serie di fattori che non ci spieghiamo ancora.

Di sicuro l’intestino si deve ancora sistemare e sia che il neonato venga allattato al seno o con latte artificiale le coliche sono frequenti. Poi dipende dal neonato quanto durano.

Per quanto riguarda Emanuele io non ho ben capito se fossero davvero coliche o molte volte noia o aria nella pancia. Io massaggiavo il pancino tenendolo a pancia in giù e alcune volte smetteva. Se no la soluzione per Emanuele era sempre attaccarlo alla tetta, lui smetteva subito e si addormentava. Anche perché lui se inizia a piangere tanto non si calma poi da solo, si agita sempre di piu e inizia a irrigidirsi tutto.


La pediatra ci ha comunque consigliato delle goccine, che non sono altro che fermenti lattici, Reuflor gocce, 5 gocce al giorno da prendere al pomeriggio sera. Mi sembra vada meglio.

allattamento coliche neonato